Dall’incontro tra Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi e Enel Cuore Onlus nasce il progetto FARE SCUOLA che, dal 2015, promuove un’idea innovativa di scuola e di spazio di apprendimento nelle scuole dell’infanzia e primarie di 18 regioni italiane, dal nord al sud del Paese.
In piena coerenza con il quarto dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU per un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, il percorso mette in dialogo l’esperienza pedagogica di Reggio Emilia con la conoscenza dei contesti sociali di Enel ed Enel Cuore, portando alla realizzazione di un totale di 92 interventi.
E’ così che i corridoi diventano luoghi dove sviluppare progetti e ricerche scolastiche, gli atri diventano spazi attrezzati dove la scuola accoglie la propria comunità, le aule scolastiche diventano i luoghi primari dove creare relazioni e apprendere in gruppo e i cortili sono il luogo dove scoprire il rapporto con la natura.
Le soluzioni adottate rispettano inoltre le Indicazioni Nazionali per la Scuola dell’Infanzia e per il Primo Ciclo di Istruzione del 2012, stilate con il contributo di Edgar Morin.
Diritto all’ambiente
“ […] L’educazione è un fatto di interazioni complesse, molte delle quali si verificano solo se anche l’ambiente vi partecipa. Qualcuno ha scritto che l’ambiente deve essere una specie di acquario dove si rispecchiano le idee, la moralità, gli atteggiamenti, le culture delle persone che ci vivono. Noi abbiamo cercato di andare in questa direzione.”
Loris Malaguzzi, Pedagogista
Da I cento linguaggi dei bambini, Reggio Children Editore
Oltre agli interventi negli istituti scolastici, il progetto ha visto la realizzazione e l’adeguamento di un centro civico a Norcia, di uno spazio giovani a Lampedusa e di due EduLab al Museo MAXXI di Roma, realizzati all’interno del Progetto FARE.
Pensiero pedagogico
Fare Scuola ha toccato in questi anni temi fondamentali dell’educazione:
- il protagonismo di bambini e studenti nel processo di apprendimento
- la relazione come elemento imprescindibile nei processi cognitivi
- la necessità di uno spazio di qualità per favorire la ricerca personale e collettiva
- un ambiente educativo flessibile, bello, ricco di possibilità di conoscenza, interno ed esterno, attrezzato con materiali fisici e tecnologie digitali
- la possibilità di entrare in contatto con il mondo esterno, il territorio, altri saperi e culture.
Per l’esperienza educativa reggiana, il bambino è soggetto di diritti ed è dotato di cento linguaggi, di grandi potenzialità di apprendimento e di cambiamento, di molteplici risorse che si esplicitano in uno scambio incessante con il contesto culturale e sociale.
La scuola intesa come esperienza di vita e luogo di apprendimento fa riferimento ad una concezione di spazio architettonico e relazionale accogliente per bambini e adulti, racconta e si fa racconto della realtà culturale e sociale ove si colloca, comunica le scelte progettuali che la contraddistinguono.
Ogni scuola partecipa a dare vita al diritto all’educazione con diverse strategie e modalità organizzative e didattiche.
L’ambiente, pensato e costruito per sostenere l’intreccio di relazioni tra adulti e bambini, tra bambini e bambini, tra adulti e adulti, è un interlocutore attivo che propone un proprio linguaggio e sollecita esperienze di gioco, scoperta, ricerca e apprendimento.
La cura degli ambienti, dei materiali e degli arredi da parte dei bambini e degli adulti è un atto educativo che genera benessere, senso di familiarità e appartenenza, gusto estetico e piacere dell’abitare. Anche le qualità energetiche e multisensoriali (colore, odori, acustica, microclima…) contribuiscono a evidenziare le qualità dell’abitare, a migliorare le condizioni di sicurezza e ad attualizzare l’idea di manutenzione come attenzione al dettaglio e sguardo accogliente.

Pertanto gli spazi di accesso, le sezioni/classi, i bagni, le aree cortilive, la zona pranzo assumono la stessa rilevanza per ripensare la scuola come un unitario grande atelier diffuso per l’apprendimento e l’auto-apprendimento.
In questi spazi si intrecciano molteplici linguaggi espressivi, che favoriscono diverse possibilità di accesso alla conoscenza, si creano possibilità di lavoro a piccolo e grande gruppo, si tiene conto della presenza di bambini con diritti speciali.
Momenti di dialogo e scambi di esperienze
Più di 300 tra dirigenti, insegnanti e operatori sono stati coinvolti in occasioni formative allo scopo di creare occasioni di lavoro in rete tra le scuole coinvolte, in dialogo l’esperienza educativa di Reggio Emilia.
I percorsi formativi approfondiscono focus e questioni educative emersi nel corso del progetto, legate agli interventi di qualificazione proposti.
Gli incontri si sono svolti al Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia e nelle sedi di alcuni degli interventi toccati dal progetto su territorio nazionale come Napoli, Milano, Teramo, Roma e Palermo.
Nel 2021, in piena pandemia da Covid-19, è stata inoltre lanciata piattaforma digitale rivolta agli insegnanti di tutte le scuole coinvolte: un luogo virtuale in cui confrontarsi, studiare e discutere vari temi, dagli spazi di apprendimento alla didattica outdoor, dall’utilizzo dei materiali alla cultura digitale.
Eventi e comunicazione
Nei sette anni di progetto sono stati organizzati:
- 4 eventi nazionali, tra Roma, Milano e Reggio Emilia
- 28 eventi a livello locale
- 6 convegni in cui il progetto ha preso parte, di cui 1 internazionale in Portogallo
- 2 video di progetto
- 10 video pillole
- 139 articoli pubblicati
- Più di 200 post sulle pagine social